Il "Metabolismo Lento"
esiste davvero?
Il metabolismo lento non esiste.
Ovviamente non tutti abbiamo lo stesso metabolismo, come per la statura c’è chi è più alto e chi più basso. Ma allora perché a parità di calorie c’è chi dimagrisce e chi ingrassa? Perché il mio amico mangia pasta e dolci ed è magro, ed io che sto attento ho la pancetta? Qual è il segreto dei magri? I fattori in gioco possono essere davvero tanti ma in questo articolo ne analizzeremo solo alcuni.
Percezione del mangiare
Molto dipende dalla nostra percezione del mangiare perché ci focalizziamo sulla persona magra che sta mangiando il dolce e non ci accorgiamo del fatto che magari è una persona che normalmente ha un atteggiamento moderato nei confronti del cibo. Mangia poco ma di tutto. Mentre noi che stiamo attenti a quello che mangiamo assumendo sempre cibi salutari, proprio perché sono salutari, abbondiamo con le quantità. Si dimagrisce di più a mangiare pasta e dolci in una dieta ipocalorica che a mangiare alimenti salutari in abbondanza eccedendo con le calorie.
Dispendio da attività fisica non sportiva
Altro elemento che spesso viene trascurato è il dispendio energetico da attività fisica non sportiva. Si è visto da numerosi studi che le persone “geneticamente” magre si muovono di più. Usano le scale anziché prendere l’ascensore, vanno in bicicletta anziché utilizzare la macchina ecc. Il dispendio energetico da attività fisica sportiva (il classico allenamento in palestra) e sì di fondamentale importanza ma non basta. È importante essere attivi tutto il giorno. Perfetto allora! Da domani mi metto a dieta e mi muovo di più. Purtroppo non funziona così. È ormai dimostrato che quando iniziamo a dimagrire ci muoviamo inconsapevolmente meno. Praticamente l’organismo cerca in qualsiasi modo di risparmiare energia per proteggere l’organismo. Più perdiamo peso, più ci allontaniamo dal nostro set point e più il dispendio da attività fisica non sportiva scende.
Set point del grasso: cos’è?
Ognuno di noi ha un SET POINT del grasso cioè un range di grasso corporeo che il corpo giudica “giusto”. Esso varia da individuo a individuo ed è determinato geneticamente. Il mantenimento di questo range avviene tramite un continuo scambio di informazioni tra l’ipotalamo (zona del cervello) e il tessuto adiposo. Quando il grasso corporeo aumenta l’ipotalamo cerca di creare degli adattamenti che portano a ridurre l’assunzione di cibo e ad aumentare il consumo energetico. Quando invece il grasso corporeo diminuisce, perché ci si mette a dieta, viene prodotta meno leptina (ormone che funge da segnale) dal tessuto adiposo e di conseguenza l’ipotalamo ci porta ad aumentare la fame e a ridurre il consumo energetico. Tale adattamento è una delle principali cause che portano allo stallo del peso. Viene spesso incolpato, al suo posto, il metabolismo basale (che non si alza e non si abbassa), ma in realtà è proprio la componente del movimento a venire meno, causando un minor deficit nel tempo e un conseguente blocco del dimagrimento.
L’unica soluzione è quella di muoversi volontariamente, facendo almeno 5 km al giorno a piedi, usando le scale e non l’ascensore ecc. Camminare aiuta a mantenere sempre sotto controllo i livelli glicemici, dei trigliceridi e dell’insulina (livelli basali). Il segreto dei magri sta nei piccoli gesti! Ci vuole costanza, potrebbero volerci più di 12-24 mesi prima che l’organismo resetti completamente il suo set point e consideri la situazione attuale come la normalità e non come uno stato di carestia. Perdere peso in 2-6 mesi è semplice, ma il problema sorge quando il peso dobbiamo mantenerlo.
Il “segreto” è quello di rimanere sempre attivi perché è solo così che riusciremo a migliorare la nostra composizione corporea nel tempo.